Napoli: protestano gli oltre 28mila ’orfani’ della funicolare Centrale Particolarmente penalizzati gli utenti della stazione intermedia Petraio La fune di trazione era già stata sostituita dopo poco più di due anni e mezzo fa

27 aprile 2025 - ore 20,00
napoli_funicolare_centrale_chiusa_dal_24_aprile_2025.jpgNapoli funicolare Centrale chiusa dal 24 aprile 2025            " Oramai non si contano più gli stop, determinati dai guasti alle funicolari - stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Come se non bastasse il lungo periodo di chiusura della funicolare di Chiaia, ben 28 mesi, con risultati davvero deludenti, visto che, in meno di tre mesi da quando è stata riaperta al pubblico, già si è fermata in diverse occasioni, da giovedì scorso e fino a martedì prossimo, dunque per sei giorni, almeno per quanto comunicato al momento, si è fermata la funicolare Centrale, arrecando notevoli disagi agli oltre ventottomila passeggeri che la utilizzano quotidianamente, molti dei quali lavoratori ma anche turisti che, in questo periodo, affollano il capoluogo partenopeo ".

           " Un fermo - sottolinea Capodanno - che si farà particolarmente sentire da domani quando riapriranno le scuole e si tornerà al lavoro, visto che non sono stati predisposti mezzi su gomma alternativi per sopperire alle tante difficoltà e che è sconsigliabile l'uso del mezzo proprio, visto che i tanti cantieri aperti in città, stanno alimentando blocchi e paralisi del traffico in varie zone della città, Vomero compreso ".

           " Intanto aumentano le proteste e la rabbia degli "orfani" dell'impianto di piazza Fuga - puntualizza capodanno - segnatamente di tutti coloro che utilizzano per i loro spostamenti la stazione intermedia del Petraio, con un bacino d'utenza stimato in diverse migliaia di persone che hanno come unico mezzo di collegamento, nell'ambito del trasporto pubblico, la funicolare Centrale e che attualmente sono, come suol dirsi, "prigionieri in casa" ".

            " Proprio per sopperire ai notevoli disagi degli abitanti dell’area di via Palizzi e del Petraio, causati dal fermo della funicolare Centrale, segnatamente delle persone disabili o con problemi di deambulazione - aggiunge Capodanno -, era stato chiesto all’ANM, già da giovedì scorso, d’istituire una navetta su gomma per tutto il periodo di sospensione del servizio. Ma né il sindaco Manfredi, né l’assessore ai trasporti Cosenza e neppure il direttore generale dell’ANM, Favo, hanno dato riscontro operativo a tale richiesta " .

            " Tornando all'attuale stop della funicolare Centrale - afferma Capodanno - non mi risulta che, in passato, quando l'impianto era gestito da una società privata, si siano verificati stop in un numero così elevato e con tale frequenza, generati da fermi improvvisi, peraltro a distanza di poco tempo dai lavori di ammodernamento o di revisione realizzati sugli impianti funicolari partenopei nel rispetto delle norme al riguardo vigenti. Va infatti ricordato che l'ultima revisione ventennale dell'importante impianto a fune è avvenuta nel 2016, meno di dieci anni fa. L'impianto rimase fermo dal 1° agosto 2016, riaprendo solo dopo 355 giorni di chiusura, con un ritardo di quasi il 20% sui tempi originariamente fissati per i lavori di revisione ventennale, indicati in 300 giorni e con una spesa di oltre 7 milioni di euro ".

            " Le perplessità e i dubbi aumentano - annota Capodanno - considerando che l'attuale fermo è stato determinato dalla necessità di dover sostituire la fune di trazione. Al riguardo va ricordato che già il 6 settembre del 2022 la funicolare Centrale si era fermata per un giorno e mezzo, riaprendo al pubblico dalle 15:00 del girono seguente, per lavori di manutenzione, segnatamente per la necessità, come fu dichiarato dall'assessore comunale ai trasporti Cosenza, di procedere alla sostituzione proprio del cavo tirante. Un cavo di ben 14,5 mm di diametro, per una lunghezza di 1,5 km e un peso di 13 tonnellate ".

            " Come è possibile - si domandano in molti - che dopo poco più di due anni e mezzo sia stato già necessario procedere a una nuova sostituzione? Una domanda che insieme ad altre attende risposte mentre al momento si registra solo un assordante silenzio al riguardo ".

          " A questo punto - conclude Capodanno - credo che le giuste preoccupazioni e perplessità, espresse da più parti e in diverse occasioni, pure alla luce di recenti fatti di cronaca, anche per quando riguarda le modalità esecutive dei lavori di manutenzione e di revisione degli impianti a fune cittadini e quelle dei successivi collaudi, dovrebbero ricevere una risposta dagli organi competenti, magistratura compresa, attraverso le necessarie verifiche e le opportune indagini, tese a fare chiarezza ma, soprattutto, a garantire segnatamente che tali impianti possano funzionare con la necessaria affidabilità e soprattutto sicurezza, senza essere al centro di guasti frequenti quanto improvvisi e di conseguenti fermi. Guasti e fermi che fanno montare la giusta rabbia e la palese indignazione, a ragione dei conseguenti notevoli disagi patiti dai viaggiatori, peraltro con un'informazione sovente lacunosa e vaga ".