Napoli: Vandalizzata l’opera di Renato Barisani a Piazza Quattro Giornate, disegnato un pene sulla scultura.
13 aprile 2025 - ore 18,00
Ancora un atto vandalico, nella notte tra l’11 e il 12 aprile, ai danni dell’opera monumentale “Volumi concatenati” di Renato Barisani, situata a pochi passi dalla stazione dei Carabinieri di Piazza Quattro Giornate a Napoli. La segnalazione è stata inviata dall’artista Ruben D’Agostino al deputato Borrelli. La scultura, simbolo dell’arte astratta e testimonianza del fermento culturale partenopeo del secondo Novecento, è stata nuovamente deturpata da ignoti con graffiti volgari e disegni osceni. Non è la prima volta che l’opera finisce nel mirino dei vandali. Negli anni si sono susseguiti continui sfregi che hanno richiesto interventi di pulizia e restauro a spese della collettività. Più volte il deputato Francesco Emilio Borrelli ha chiesto pubblicamente che la scultura venisse tutelata con adeguate misure di sorveglianza, ma finora non si sono viste risposte concrete.
L’artista e attivista Ruben D’Agostino ha commentato con amarezza e ironia quanto accaduto “Siamo di fronte all’ennesimo fallimento di chi dovrebbe tutelare il patrimonio pubblico. Chi ha compiuto questo ignobile gesto ha volutamente lasciato il proprio autoritratto. Il livello dell’atto vandalico parla da sé. Questa volta sarà più facile individuare l’autore: basta guardare il disegno e capire che il cervello è rimasto in tasca.”
“Il Comune di Napoli non può continuare a restaurare un’opera che puntualmente viene imbrattata dagli incivili. Bisogna vigilare, individuare i responsabili e punirli in modo esemplare – ha dichiarato Borrelli – Serve un sistema di videosorveglianza attivo e funzionante, che consenta di monitorare l’area e contrastare questi gesti ignobili. Non è accettabile che un’opera d’arte così importante venga trasformata nel bersaglio preferito di chi non ha rispetto per la cultura, per il decoro urbano e per la propria città. Chi ama Napoli deve indignarsi e pretendere che venga difesa. Le telecamere sono un deterrente, ma serve anche una cultura della legalità che parta dalle scuole e coinvolga le famiglie. L’arte non si tocca e chi la deturpa deve pagare.” Ha concluso Borrelli.
L’artista e attivista Ruben D’Agostino ha commentato con amarezza e ironia quanto accaduto “Siamo di fronte all’ennesimo fallimento di chi dovrebbe tutelare il patrimonio pubblico. Chi ha compiuto questo ignobile gesto ha volutamente lasciato il proprio autoritratto. Il livello dell’atto vandalico parla da sé. Questa volta sarà più facile individuare l’autore: basta guardare il disegno e capire che il cervello è rimasto in tasca.”
“Il Comune di Napoli non può continuare a restaurare un’opera che puntualmente viene imbrattata dagli incivili. Bisogna vigilare, individuare i responsabili e punirli in modo esemplare – ha dichiarato Borrelli – Serve un sistema di videosorveglianza attivo e funzionante, che consenta di monitorare l’area e contrastare questi gesti ignobili. Non è accettabile che un’opera d’arte così importante venga trasformata nel bersaglio preferito di chi non ha rispetto per la cultura, per il decoro urbano e per la propria città. Chi ama Napoli deve indignarsi e pretendere che venga difesa. Le telecamere sono un deterrente, ma serve anche una cultura della legalità che parta dalle scuole e coinvolga le famiglie. L’arte non si tocca e chi la deturpa deve pagare.” Ha concluso Borrelli.