Napoli, funicolare di Chiaia chiusa da 820 giorni: lettera alla Befana Tanto carbone al sindaco Manfredi, all’assessore Cosenza e ai vertici dell’ANM
29 dicembre 2024 - ore 14,00

" Ad aggravare la situazione, esasperando ancor più gli animi - prosegue nella missiva Capodanno - contribuiscono i continui rinvii della data di riapertura dell'impianto. Infatti prima era stato assicurato che sarebbe tornato in funzione per l'estate scorsa, poi c'era stato un rinvio all'autunno, successivamente era stato assicurato che avrebbe riaperto prima del periodo natalizio, infine per la fine dell'anno in corso: tutti appuntamenti disattesi. In questi giorni arriva l'ennesimo rinvio per alla fine del mese di gennaio dell'anno prossimo, quando comunque saranno trascorsi ben 28 mesi, quasi due anni e mezzo, dal fermo dell'impianto a fune di via Cimarosa, un tempo dunque quasi quintuplicato rispetto alle previsioni iniziali di sei mesi di fermo, peraltro più o meno uguale a quello che, alla fine dell'ottocento e con le tecnologie dell'epoca, occorse per la sua costruzione che iniziò nel maggio del 1887 per concludersi con l'inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1889. Battendo inoltre ampiamente il primato negativo fin qui detenuto da un'altra funicolare partenopea, la funicolare Centrale, che, anch'essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque "solo" per quasi di un anno ".
" Cara Befana, per queste ragioni - conclude Capodanno nella lettera -, a nome dei tanti napoletani, giustamente arrabbiati, che da tanto tempo devono fare a meno di un impianto fondamentale per il trasporto pubblico cittadino, il quale, quando era in funzione, in poco più di tre minuti effettuava l'intero percorso da via Cimarosa al parco Margherita, consentendo l'affluenza dei viaggiatori anche alle stazioni intermedie di Palazzolo e di Corso Vittorio Emanuele, ti chiedo, in occasione del prossimo 6 gennaio, di riempire le calze del sindaco di Napoli Manfredi, dell'assessore ai trasporti del Comune di Napoli, Cosenza e dei vertici dell'ANM, azienda napoletana mobilità, con tanto ma tanto carbone nero per aver appiedato, per quasi due anni e mezzo, i 15mila "orfani" che quotidianamente utilizzavano l'importante impianto di collegamento tra i quartieri del Vomero e di Chiaia " .