Napoli, attesa per il miracolo di San Gennaro: il sangue non si č ancora sciolto. Si tratta dell’ultima delle tre date dell’anno in cui č atteso il prodigio
16 dicembre 2024 - ore 18,14
Non si è ancora ripetuto il "miracolo" della liquefazione del sangue di San Gennaro. Il 16 dicembre è l'ultima delle tre date dell'anno in cui è atteso il prodigio, insieme al sabato che precede la prima domenica di maggio e il 19 settembre. Quello del 16 dicembre, che avviene nel giorno della festa del Patrocinio di San Gennaro, è anche detto "miracolo laico", perché la cerimonia è gestita non dalla Chiesa di Napoli e dall'arcivescovo, ma dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione nata nel 1527 e presieduta dal sindaco di Napoli. La celebrazione si tiene nella Cappella del Tesoro di San Gennaro all'interno del Duomo di Napoli, ed è presieduta dall'abate Vincenzo De Gregorio. La teca è stata estratta alle 9, prima dell'inizio della celebrazione eucaristica. Dopo la messa, alle 10.03, l'abate ha nuovamente preso la teca con le ampolle del sangue, constatando come fosse ancora solido.
Alle 18:15 la teca sarà portata in Cattedrale per la messa conclusiva della Festa del Patrocinio e alle ore 19:15 sarà riportata nella Cappella del Tesoro e riposta nella cassaforte definitivamente.
Il "miracolo laico" ricorda l'eruzione del Vesuvio del 1631, quando i napoletani chiesero l'intercessione del Martire per scongiurare la distruzione della città.
L'abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro: "Nulla fa pensare a uno scioglimento prossimo" - "Come è uscito così è rimasto. Non c'è niente che ci faccia pensare a uno scioglimento prossimo". Così monsignor De Gregorio nel controllare la teca che contiene il sangue del Santo Patrono di Napoli. Da lunedì mattina nella Cappella del Tesoro si ripetono preghiere affinché il Santo ripeta il prodigio della liquefazione del sangue.
Alle 18:15 la teca sarà portata in Cattedrale per la messa conclusiva della Festa del Patrocinio e alle ore 19:15 sarà riportata nella Cappella del Tesoro e riposta nella cassaforte definitivamente.
Il "miracolo laico" ricorda l'eruzione del Vesuvio del 1631, quando i napoletani chiesero l'intercessione del Martire per scongiurare la distruzione della città.
L'abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro: "Nulla fa pensare a uno scioglimento prossimo" - "Come è uscito così è rimasto. Non c'è niente che ci faccia pensare a uno scioglimento prossimo". Così monsignor De Gregorio nel controllare la teca che contiene il sangue del Santo Patrono di Napoli. Da lunedì mattina nella Cappella del Tesoro si ripetono preghiere affinché il Santo ripeta il prodigio della liquefazione del sangue.