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Napoli: al Vomero si riaccende l’incubo per nuove voragini. Da approfondire ancora il grave problema della subsidenza

18 aprile 2025 - ore 18,00
vomero_la_voragine_in_via_scarlatti_25_03_2025.jpgVomero la voragine in via Scarlatti 25_03_2025            " Via Bonito, via Morghen, via Kerbaker, via Torrione San Martino, via Solimena, via Cesi e per ultimo, un mese fa, via Scarlatti, si allunga sempre di più la lista delle strade del Vomero, quartiere collinare partenopeo, dove, da poco più di un anno a questa parte, si stanno manifestando in sequenza dei fenomeni preoccupanti, con dissesti che, sul manto stradale, vanno dalla buca fino a quella più grave: la voragine apertasi in via Morghen, dove, per mera fortuna, non si è verificata una tragedia con perdita di vite umane, dal momento che sono state inghiottite due auto, una delle quali con due persone a bordo". A tornare sull'emblematica vicenda è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, fondatore sul social network Facebook del gruppo: "Buche partenopee, vedi Napoli e poi…cadi", con oltre 2.700 iscritti, che da anni segnala la fragilità del sottosuolo della collina vomerese.

            " Vicende - sostiene Capodanno - che rappresentano l’ennesima ripetizione di un film che a Napoli, e sulla collina vomerese in particolare, si è già visto più volte, senza che i problemi a monte di questi eventi vengano risolti. Ricordo, solo per esemplificare, quando accadde in via Orsi a metà ottobre del 2022. Anche in quel caso, per un cedimento strutturale, si dovette procedere alla chiusura della strada e all’allontanamento degli abitanti dell’edificio interessato ".

            " Un altro aspetto da richiamare, in relazione ai fenomeni che si stanno verificando nel sottosuolo del Vomero - afferma Capodanno -, è quello evidenziato dal vulcanologo Giuseppe De Natale, nell’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, sullo “stato di salute”del sottosuolo vomerese dal punto di vista geologico. In essa si fa riferimento allo studio effettuato tempo addietro, con l’uso dei dati satellitari interferometrici, dal quale emerse che la collina vomerese si abbassa dai 5 ai 7 millimetri all’anno. Un fenomeno, quello della subsidenza, del quale si parla molto poco e rispetto al quale invece bisognerebbe porre la massima attenzione ".

            " Nell'immediato - sottolinea Capodanno - Il percorso da seguire per prevenire cedimenti e voragini è molto semplice. Bisogna effettuare il monitoraggio di tutte le strade del quartiere collinare attraverso metodologie rapide e non invasive, come il georadar, che, nel sottoporre a una vera e propria radiografia il sottosuolo, a partire dalle zone dove, per la presenza di manifestazioni in superficie, come gli avvallamenti, si può ipotizzare un dissesto in atto, consenta d’individuare eventuali rotture delle condotte idriche e fognarie presenti. Un tecnica già adottata altrove, per indagini sul sottosuolo, con ottimi risultati, peraltro con costi contenuti ".

            " Volendo fare un’analogia - puntualizza Capodanno -, condotte idriche e fognarie possono essere considerate come le arterie e le vene del corpo umano, la cui rottura, a seconda delle dimensioni e della localizzazione, può comportare effetti anche letali. Un’altra importante attività da mettere in campo parallelamente, al fine di evitare che possano ripetersi situazioni come quelle manifestatesi al Vomero in questo periodo, è quella di dotare il sistema delle condotte che attraversano il sottosuolo della strumentazione necessaria per effettuare un monitoraggio continuo, con l’utilizzo di moderne tecnologie che consentano il controllo da remoto delle reti, in modo da poter intervenire tempestivamente, nel caso che si manifestino delle perdite ".

            " Ci auguriamo - conclude Capodanno, lanciando un appello al riguardo al sindaco di Napoli, Manfredi - che, anche alla luce degli eventi succitati, si voglia procedere nella direzione indicata, evitando, tra l’altro, che il Vomero, il cui sottosuolo di recente sta manifestando notevole fragilità, possa continuare a essere additato come “quartiere groviera” ".




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