SALERNO: Usavano palloncini colorati per custodire la droga gli eredi del clan D’Agostino.

22 novembre 2017 - ore 16,56
 E’ uno dei particolari che emerge dopo il blitz della Polizia di Salerno che ha portato all’ esecuzione di 17 misure di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone (7 in carcere, 5 ai domiciliari e 5 con l’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti delle nuove leve del clan D’Agosti­no che si rifornivano nei quartieri di Pastena, Mercatello e Pastena e finiti nel mirino della Squadra Mobile nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, presso la Procura della Repubblica di Salerno
I ca­richi di droga che arrivavano dovevano essere nascosti in luoghi sicuri ma, soprattutto, diffìcilmente riconducibili ai membri del sodalizio di spac­ciatori. La droga veniva nascosta dietro delle matto­nelle alle quali i pusher fanno spesso riferimento nel corso delle conversazioni telefoni­che.
Gli indagati sono tutti accusati di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini sono partire nel 2015. Raffaele Grill coinvolto, in passato nel rogo del treno dopo la partita Piacenza- Salernitana. Grillo si consegna alle forze dell’ordine mostrando la droga ma non fa mai i nomi di chi gli fornisce la sostanza stupefacente. Le indagini della Polizia attraverso la rete dei tabulati telefonici permette di risalire ai vari esponendti dell’organizzazione criminale. La rete di spacciatori era capeggiati da Ciro D’Agostino, vertice dell’organizzazione e reggente del clan.
La droga veniva acquistata nell’hinterland napoletano per poi essere suddivisa in un nascondiglio nel comune di Pellezzano, poi veniva commercializzata nelle zone di Pastena, Mercatello e Fratte.
Venticinque dunque le richieste di misure cautelari avanzate dalla procura ordinaria e dalla Dda, diciassette quelle accolte dal gip Ubaldo Perrotta che ha spedito in carcere Ciro e Raffaele D’Agostino, Massimo Sabato, Carmine Caputo, Michele Cavallo, Ciro Galioto e Armando Mastrogiovanni; ai domiciliari Davide Carratù, Roberto Barbarisi, Emilio Marmo, Enrico Alfano, Stefano Maisto; e ha imposto l’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria per Gianluca Carratù, Galip Dalip, Rosario Cavallo, Massimo Siniscalchi, Fiorenzo Paroti; indagati a piede libero tutti gli altri. L’accusa per tutti è di associazione finalizzata allo spaccio di cocaina ed hashish.
Nel corso delle indagini, difatti, i poliziotti sono riusciti a recuperare anche importanti quantità di droga. Come un chilo di cocaina sequestrato il 21 marzo dello scorso anno a Sabato il quale, dopo pochi giorni, il 25 marzo, era di nuovo in trasferta a Torre Annunziata per fare altri acquisti, recandosi nel Vesuviano sia di mattina che di pomeriggio.